INTERPRETAZIONE SPAZIALIZZATA
Con le prime orchestre di altoparlanti il mondo dell'elettroacustica ha preso coscienza dell'interesse per il parametro dello spazio come parametro compositivo, creando i presupposti per lo sviluppo di una nuova forma d'arte: l'arte acusmatica.
Il termine acusmatico deriva dal greco akusmatikoi e descrive il suono che si ode senza individuarne la causa. L'aggettivo si riferisce alle lezioni di Pitagora che i discepoli dovevano ascoltare senza poter vedere il maestro, celato da un velo. E' stato il compositore francese Pierre Schaeffer a coniare per la prima volta il termine di musica acusmatica nel suo "Traité des objets musicaux" (1966). Isolando il suono dal contesto visivo, l'acusmatica restituisce "all'udito la totale responsabilità di una percezione che normalmente si appoggia ad altre testimonianze sensibili".
L'arte acusmatica è un'arte del suono che viene prodotto da un'opera
definitiva, fissata su supporto. Quest'opera è proposta al solo ascolto,
senza ricorrere al visivo e utilizzando tutti i mezzi elettroacustici
offerti al compositore dallo studio, quali che siano le tecnologie
impiegate. In un'andata e ritorno costanti dal fare all'ascoltare, a
partire da suoni creati o acquisiti e trasformati, il compositore
costruisce e ordina gli elementi della sua opera in un'invenzione di
scrittura di dettaglio e di articolazione di immagini di suoni tra loro.
I suoni elaborati per se stessi, quindi slegati dal modo in cui sono
prodotti, implicano l'abbandono della loro causalità reale a vantaggio
di una causalità virtuale, essa stessa generatrice di spazi interni,
esterni, indotti, immaginari, metaforici, ecc., le cui giustapposizioni
inducono senso (Dufour, Minjard, 1992).
L'arte acusmatica raggruppa le musiche concrete o acusmatiche, le
creazioni radiofoniche e i radiodrammi, le opere acusmatiche applicate
(per teatro, danza, cinema, video,...), le installazioni sonore
realizzate su supporto audio diffuso su altoparlanti (in cui la
concezione visiva non stabilisce un rapporto diretto di causa/effetto
con il risultato sonoro ascoltato), una certa frangia di musiche dette
elettroniche (techno) derivanti da una realizzazione in studio fissata
su supporto e consegnata al solo ascolto. Infine, alcune realizzazioni
di poesia sonora come quelle che si avvicinano alla creazione
radiofonica (Denis Dufour, Thomas Brando).
Le opere fissate su
supporto vengono eseguite in concerto attraverso
dispositivi di "spazializzazione del suono": orchestre di altoparlanti, o acusmonium, strumento ideato e realizzato per la prima volta da François Bayle, secondo il quale, al fine dell'esecuzione in concerto è necessario
elaborare una interpretazione spazializzata, "che sia utile a organizzare lo spazio
acustico secondo le caratteristiche della sala e lo spazio psicologico
secondo le caratteristiche dell'opera. Pianificando "tutti" e "solo",
sfumature e contrasti, emergenze e movimenti, il musicista alla consolle
di spazializzazione diviene colui che concepisce una orchestrazione e una interpretazione
vivente" (François Bayle).
Secondo la compositrice e interprete belga Annette Vande Gorne l'interpretazione di un'opera acusmatica tende ad incatenare diverse figure spaziali che rinforzano la scrittura dell'opera, mettendo in rilievo le figure esistenti o creandone delle nuove. Grazie a un lavoro di spazializzazione adeguato è possibile mettere l'accento sull'uno o sull'altro aspetto della scrittura: iconicità, movimento, demixaggio della polifonia, fraseggio e variazioni, soggettività, materiale sonoro.
Vandegorne ha classificato lo spazio in quattro categorie: lo spazio ambifonico, in cui non è possibile determinare da dove vengono i suoni; lo spazio sorgente, nel quale è possibile localizzare con precisione la sorgente del suono, di cui fa parte tutto ciò che è movimento e traiettoria udibile dello spazio esterno; lo spazio geometrico, inteso come luogo di intersezione di linee e di piani differenti; lo spazio illusione, che consente di rappresentare il suono attraverso piani di profondità e in una logica prospettica.
A partire da questa classificazione, l'interpretazione alla consolle può essere proposta attraverso 15 tipizzazioni di spazi in movimento, così caratterizzati:
- Foundu-enchainé : passaggio lento e impercettibile fra due figure spaziali
- Damasquage: sovrapposizione (dolce, impercettibile o brutale) di masse sonore
- Accentuation: mette in evidenza un particolare
- Scintillement: rapide operazioni di accentuazione (equivalente al tremolo)
- Oscillation: alternanza rapida e regolare tra due accenti (trillo)
- Balancement: alternanza dinamica o spettrale
- La vague: effetto di unidirezionalità prevedibile
- Rotation: traiettoria circolare (solamente sulla scena)
- La spirale: traiettoria circolare con accelerazione
- Rebond: rimbalzo (anche rapido) da un punto ad un altro
- Insertion-rupture: passaggio brutale (de-mute)
- Apparition/desparition: irruzione non preparata di spazi con caratteristiche diverse
- Explosion: passaggio brutale da uno spazio direzionale ad uno spazio ampio
- Accumulation: addizione successiva di piani per arrivare ad un TUTTI
- Envahissement: accumulazione rapida orientata sul pubblico.
APPROFONDIMENTI:
Secondo Jonathan Prager, compositore, interprete
acusmatico e autore del saggio L'interpretation acousmatique,
l'interpretazione sull'acusmonium richiede una buona conoscenza delle
qualità e dei limiti di ognuno dei diffusori che lo compongono, sia per ciò che concerne la potenza sia per ciò che concerne il colore sonoro.
L'interprete può fruire della separazione dei registri di frequenza
dell'opera originale grazie alla varietà dei colori sonori disponibili,
cioè alla varietà del filtraggio 'naturale' attuata da determinati
altoparlanti specializzati, da cui spesso deriva una sensazione di
demixaggio spettrale dell'opera.
La ripartizione geografica di questo
'pseudo-demixaggio' necessita l'utilizzo delle tre dimensioni del volume
della sala. Il passaggio alla consolle di proiezione richiede
all'interprete l'apprendimento e la pratica della gestione manuale del
potenziometro di livello, cioè un perfezionamento del gesto fisico che
permette questo o quell'effetto musicale.
La consolle di proiezione è lo
strumento dell'interprete acusmatico. Il ruolo dell'interprete é quello
di fare del luogo d'ascolto il teatro di un vero spettacolo sonoro per
le orecchie, di cui egli è regista (Prager, 2004).
APPROFONDIMENTI: Il saggio sull'interpretazione acusmatica scritto da Jonathan Prager è scaricabile da qui: https://electro-strasbourg.eu/blog/wp-content/uploads/2016/04/Interpretation-acousmatique_0.pdf
VEDI ANCHE: "L'interpretation acousmatique des oeuvres stéréo: un autre art du spectacle vivant" Influx - Musiques & Recherches. Conférence donné lors du colloque sur l'espace multiphonique dans la musique électroacoustique le 26/04/2017. https://vimeo.com/251783342
Secondo Francis Dhomont (compositore acusmatico franco-canadese) un'interpretazione spazializzata richiede da parte del direttore del suono un lavoro preparatorio comparabile a quello richiesto per ogni interpretazione musicale: ascolti multipli e analisi dell'opera; realizzazione di una partitura di diffusione o almeno di schemi di orientamento; riflessione sulle scelte musicali del compositore per sottolinearne il carattere; un lavoro di dettaglio sulla struttura.
Il lavoro di chiarimento per l'ascolto (e talvolta di dissimulazione di alcune imperfezioni tecniche o di debolezze della composizione) richiede una disposizione dei gruppi di altoparlanti in funzione delle strategie di proiezione, con una serie di prove per sezioni, per gruppi di sezioni, un lavoro di incastri, di esecuzioni "filate", e la memorizzazione di strutture obbligate.
Accanto al lavoro sulle ampiezze, anche il lavoro sulla correzione del timbro rappresenta una momento estremamente importante per la messa in scena sonora, che permette di estrarre un profilo delicato, o di accentuare un pedale, ma che esige, per essere efficace, un accesso rapido ai comandi della consolle di spazializzazione e un certo virtuosismo (Dhomont, 2006)*.
(*) Dhomont, F., Il suono fenomeno temporale abita anche lo spazio, 3° Festival di Musica Acusmatica, 2006, Cagliari.Acousmographe
L' Acousmographe è un software sviluppato dai ricercatori del Groupe de Recherches Musicales (GRM) di Parigi dedicato alla rappresentazione grafica della musica elettronica. È stato pensato come strumento di supporto alla didattica per lo studio e l'analisi dei repertori elettroacustici e sviluppato in tre versioni nell'arco di oltre due decenni. Il software è scaricabile qui: https://inagrm.com/en/showcase/news/203/acousmographe
La partitura di diffusione realizzata da Thomas Gorbach (vedi immagine sottostante) si basa su una analisi delle caratteristiche musicali e morfologiche del suono e riproduce gli inviluppi di ampiezza e le caratteristiche timbriche di una determinata sezione.
Questo tipo di grafica ripropone
informazioni presenti nella forma d'onda e nello
spettrogramma attraverso disegni, che ricordano gli inviluppi di ampiezza, e colori, utilizzati per esprimere informazioni sul timbro. In questa partitura di diffusione non troviamo indicazioni riguardanti i movimenti del suono nello spazio, ma va detto che i modi di utilizzo di Acousmographe possono variare molto da persona a persona, con differenze importanti dal punto di vista grafico e concettuale.
L'immagine che segue mostra una partitura di diffusione in cui la notazione dei movimenti del suono nello spazio è espressa con caratteri alfanumerici. Essi segnalano la posizione degli altoparlanti che devono essere attivati dall'interprete alla consolle di spazializzazione. Per poter procedere in questo modo è necessario che i criteri adottati nella distribuzione geografica dei diffusori nella sala del concerto informino anche il modo di organizzare la consolle di spazializzazione.
Il primo obiettivo di questo tipo di notazione è quello di fissare le linee interpretative di un brano musicale in accordo con la strategia definita dall'interprete; il secondo obiettivo, non meno importante, è quello di realizzare partiture leggibili da altri, rappresentando in una forma facilmente condivisibile i comandi corrispondenti ai gesti dell'interprete alla consolle.
L'aspetto di una partitura di diffusione rispecchia le sue funzioni: si tratta in questo caso di una 'polifonia' di comandi alfanumerici che, tradotti in azioni da parte dell'interprete alla consolle, attivano diversi processi che riguardano le qualità timbriche e i movimenti del suono nello spazio.
IAnalyse
Sviluppato da Pierre Cuprie, iAnalyse consente di sincronizzare le pagine di una partitura (immagini o PDF) con un file audio o video. È possibile disegnare annotazioni (grafici, testo o immagini) sugli spartiti, la comparsa e la scomparsa di queste annotazioni vengono sincronizzate anche con il file audio. È possibile disegnare molto rapidamente un cursore che si muove lungo la partitura al ritmo della musica. Le funzioni di visualizzazione a schermo intero ed esportazione (immagini o filmati) ti consentono di mostrare o distribuire il tuo lavoro.
Il software è scaricabile da qui: https://logiciels.pierrecouprie.fr/?page_id=672
Analogamente ad Acousmograph, IAnalyse consente di realizzare partiture di diffusione in cui la notazione dei movimenti del suono nello spazio è espressa con segni grafici o con caratteri alfanumerici. Nelle immagini che seguono, alcuni esempi di rappresentazione e di notazione alfanumerica realizzati con IAnalyse.
Per approfondimenti consultare la pagina Laboratori e Masterclass